La pagina autografa di Maria Luisa Spaziani in IL POETA E IL GRAFOLOGO Ragusa 1984: pagina 95 |
I lampioni
Aprile convulsonario detta leggi ai morti,
fremono in danza ancestrali radici,
rinverdisce il ragazzo che un tempo fu mio padre,
le sue lancette rotte ardiscono le strade del tempo.
Sembravano infiniti quei deliri
di aprile in vasti petali di scialli,
ora a ritroso li puoi contare, scandire
come le estreme gocce l’assetato.
Aprile è il grande appuntamento, un vertice
di ruota al luna-park. Pure scatole vuote,
aria e illusione ridono i cimiteri.
I miei morti, lampioni impazziti nel vento.
Maria Luisa Spaziani
inedito,
1982
!La calligrafia della Spaziani è “calligrafica”, ha l’istinto dell’esibizione
e la stessa vanità di Cimatti, Domenico Cara. Massimo Grillandi, e Gilda Musa;
però, la sua forma è “semplice”, come
quella di Inisero Cremaschi e di Elio Giunta. La direzione rettilinea ne fa una poetessa dalle
tenaci ossessioni visive, con fantasmi da tenere a bada evitando le trappole
sintagmatiche del linguaggio. Un po’ come può accadere nella poesia di Luigi Fontanella, Aldo Gerbino,
Giorgio Barberi Squarotti e Lucio Zinna.
Maria Luisa Spaziani negli schemi della Forma e della Direzione nell'Introduzione di V.S. Gaudio Il Poeta e il Grafologo |