L'intensità angolosa e rapida di Cesare Ruffato ≡

nel possibile timore dello scambio con oggetti
fortemente sospetti e deliziosi
la pallina brilla vorticosa sul tavolo
verde casinò, nel sogno più vicino
non è male tentare almeno una volta,
la nostalgia di uomini paleolitici
tende a mentire ore sonore di luce
la fatica di che campare in una nicchia
lungo la riva di sola pelle e selce
e lame di morbide donne.
Sulla pianura costiera tutta tesa
alla propria figura, una vita ipotetica
che poi non va bene

                      cesare ruffato


Da IL POETA E IL GRAFOLOGO. Antologia degli “autografi”, Ragusa, Edizioni Università Popolare,  1984:  pagina  88.
Cesare Ruffato nello schema dell'Intensità
a pagina 7 → dell'Introduzione alla Grafopoetica
di V.S. Gaudio ,
in→  IL POETA E IL GRAFOLOGO
Ragusa 1984
!L’Intensità angolosa di Ruffato, tra energia, fermezza ed espansione, è tipica nei poeti che usano i linguaggi secondi, e per questo è anche “rapida”, perché ci sia versatilità, esuberanza e originalità; se è “netta”, aggiunge equilibrio e precisione; se ha la Continuità legata, mette nella stesura analisi ma anche avidità, deduzione ma anche precipitazione: Cesare, così, inizialmente è abbinato a V.S. Gaudio e a Fabio Doplicher; poi ad Accrocca, infine a Cimatti, Cremona, Cara e Zinna. L’Intensità angolosa e rapida, scrivevo nell’Introduzione a quella Grafopoetica, mette su una sorta di stile connesso in qualche modo alle strutture schizomorfe, o eroiche, così come le intende Gilbert Durand, nella forma del “geometrismo” e del “gigantismo: Lo schema verbale del “mescolare” o del “separare” è proprio quello che rende rapida l’Intensità grafica e piuttosto alta la versatilità del poeta. v.s.gaudio