"Noi"  Quella co-presenza di Mina e Vuesse Gaudio


La cover (con  Gene Gnocchi e Teo Teocoli)del n.20  
Milano 3.6.93di “Noi”  
il settimanale degli italiani,  
ed.da Silvio Berlusconi editore
da cui sono estratti alcuni riferimenti 
delle rubriche di Mina e Vuesse Gaudio

Astrotest 
di Vuesse Gaudio
“Noi &le stelle”
“Noi” settimanale n.20
Milano 3.6.93
Part.pag.146


Astrotest 
di Vuesse Gaudio
“Noi &le stelle”
“Noi” settimanale n.20
Milano 3.6.93
Part.pag.144

Isolati nel tempo e nello spazio, un dio, un sogno, una cantante e un poeta🆚, quello dei piaceri singolari, e non lo ignora, ripetono un’oscura dichiarazione, ognuno per sé : io sono chi sono, i nomi non sono simboli arbitrari ma parte vitale di ciò che definiscono. Tra gli antichi egizi ognuno riceveva due nomi: il nome piccolo che tutti conoscevano, e il nome vero o grande nome, che si teneva nascosto. Gigi Vesigna e Alfredo Rossi,dopo che avevano già fatto “Noi”, il settimanale degli italiani, mi chiamarono per una rubrica delicata e particolare, e fu allora che vidi, tra i titolari di rubriche, il suo nome, e accettai di non nascondere il mio nome, e non potevo esimerlo dalla co-presenza con il nome di “Mina”, cascasse il mondo, sia il mio nome sottoposto a operazioni magiche, mi si renda pazzo o mi si riduca in schiavitù, lo si calunni e lo si ingiuri, niente, sarò collega di Mina! Legame istantaneo, e tuttavia separato, tra la cantante di “Buonanotte buonanotte” e il poeta di “Endocrinologos”,che tratto di leggerezza, un cocktail raffinato: tanto che mi venne di raddoppiare la rubrica, una sorta di Stimmung, tra le stelle e la musica, addirittura un test settimanale, una cosa mai fatta, io giocavo su due azioni e lei tra il cantare e l’abbecedario della sua assenza, d’altronde, come disse Borges nel 1951, pare che un messicano abbia scritto: “Dio esiste; siamo noi che non esistiamo”: e io: “Mina esiste; “Noi”non esistiamo”. Resta poi la faccenda del piccolo nome e di quello grande: quello piccolo è quello fiscalizzato; quello più grande è per l’immaginario e i piaceri singolari della co-presenza in una sorta di rombo lacaniano per 350.000 copie: di tema in tema, settimana per settimana
(ad esempio: qui dal n.20, Mina è alla “V”- manco a farlo apposta, Vuesse!- e l’astrotest, abbinato all’oroscopo, della settimana è tra il disinteresse e il superimpegno), apparentemente non c’è da fare nessuna interpretazione, e nessuna connessione (a dire il vero ci sarebbe come primo lemma della “V” di Mina la vanità[V come vanità- c’è una fiera famosa che porta questo nome- molti vi propagandano la modestia- la propria, si intende] e la seconda interpretazione dell’astrotest, chi aveva ottenuto da 15 a 22punti: “Tentato dalla vanità e dal successo…”), ma in quella naturalità amministrativa, di volta in volta, sotto la maschera dell’esattezza, isolati nel tempo e nello spazio, può essere che ci fosse una donazione folle di senso? E da chi a chi? O da chi per chi? Nella contingenza di un settimanale, non v’è riconoscimento, semmai la ripetizione, e poi, di nascosto, un segno riconosciuto, e di conseguenza sconvolgente,tale,stesso effetto epifanico: tilt, o, semplicemente,niente,chicazzo mai sarà costui? 🆚
“Noi &Mina”
Piccolo abbecedario sentimentale scritto da Mina
“Noi” settimanale n.20
Milano 3.6.93
Part.pag.113

V come visione – con
gli occhi chiusi o aperti
quando dormo o no
quando rido o no
quando la lucidità
e non il paragone
mi conferma che sì è
una visione tutto - tutto

“Noi &Le stelle”
il tuo oroscopo personalizzato di Vuesse Gaudio
“Noi” settimanale n.20
Milano 3.6.93
part.frontespiziopagg.144-145-146