Appendice in manicomio. ♇


APPENDICE IN MANICOMIO

In rapporto di classe al maniaco
ogni giorno danno trecento lire e il brodo
allo schizofrenico duecento lire e il brodo
per tutto il tempo
l’interruttore è veto, un clic psicotico
il valore della forza-lavoro è ergoterapia, caro Sigmund
(Marx a Novara non c’è mai stato)

il momento ch'addita la carne
dorme schiuso in maculazioni deliranti
questo silenzio vomita in bocca
la falla dei desideri
nell’istante vacuo la successione
immediata del momento succede
al momento
l’ondata di semi semina
semi
l’estasi rattenuta o persa
la proprietà abbandonata, l’impossibilità
di restare inerte su una spiaggia
quest’inverno correndo fermo nel tempo
sporco di residui il relitto, un delitto
nudo nel sudore del cambio stagionale
sarei cosa del mare(?)
una separazione in questo presente
recisa sventola,sbatte la bandiera
dove sbatte è ferma in quel tempo
Dove sarebbe oltre l’esempio?
tra i rimanenti
la sostanza recisa, o ghiotta di batteri
la presenza
nel silenzio delle sensazioni la virtualità
s’accorcia, s’accartoccia limpida
non sapresti dire cos’è
la stanchezza, la chiusura del gesto sul gesto
inoltre come una boccata d’aria
un mischiarsi di immagini nel momento
l’argomento boccheggia tra le verifiche
di una solita sera lungo i bordi
del tavolo
non è possibile che il tempo inaridisca
i miei sensi nell’unità
l’obiezione all’evoluzione obietta
la funzione compie l’illustrazione
la mosca è una mutazione
sempre attorno attacca, gira
come se fosse sempre la stessa

                                                     (17 settembre ’73)

da V.S. Gaudio, La culminazione superiore del Black-hole
in:Idem, La 22^ Rivoluzione Solare, Milano 1974: pp.100-101