La circostanza e il vento nel rugby🏈
L’[haiku] va spesso, in una notazione fuggente, a cercare di situarsi sul limite, discretamente sorprendente,del codice della stagione e del tempo che fa; il [rugby], mettiamo in questa ⇢stagione del virus di Wuhan, che viene spostato dal vento, hanno detto: è una lingua, un codice, ovvero una performance che compie il codice: in quel momento in cui si gioca la partita, ciò che viene compiuto sul campo va pur’esso come l’haiku in una notazione fuggente a cercare di situarsi sul limite discretamente sorprendente ed è [meta]? O forse, si tratta dell’individuazione dei momenti: l’[haiku] verso l’individuazione intensa; il [ rugby] e le sue divisioni del Tempo,i due tempi, effetto inverno nel primo e, poi, sei sotto 38 a 10, nel secondo infuria pioggia e vento all’inizio e, poi, man mano che si stia andando sempre più verso il nulla, spunta il sole, la bonne heure e una dietro l’altra 4 mete e, spompati, sfiniti, la controra è finita, la punizione per i tre punti, in una notazione fuggente,
è la palla tra i pali che fa la cima
del particolare, la cima del particolare
è l’emblema dell’haiku e la nozione di punto,
⇢soggettività: [tre] punti, eravamo 38 vs 38,
nella [poetica del vuoto], l’interno, l’intimità,
e l’Heimlich, mi riesce male l’annotazione,
quel che manca nel rugby è questa mancanza
d’ispirazione, di scrittura, anche di creazione,
per quella ⇢immobilità di massa, anche nella meta,
a volte, bisognerà analizzare (per quanto tempo?)
se la palla ⇢è stata schiacciata, e nessuno riesce
a vedere dove sia finita,
non è per questo che possa avere,
il rugby,
la vocazione del tesoro, soltanto il movimento,
via sul limite, correndo veloce nel codice della stagione
e del tempo che fa, dentro il vento che tira,
sospeso sull’immobilizzazione degli altri 29 giocatori,
dentro la contingenza , o è la circostanza,
con la palla in mano, il tempo di un lampo:
alla bonne heure
porta a spasso la palla
al limite della controra