Enola Gay 📖 Carlo Pava ["contrattacco disarmato”]. Il romanzo di formazione di Franz X [Franz Mensch]

 

Enola Gay

A Victor Hugo il Medio Evo appariva un “mare di poesia”. Un’epoca complessa, piena di luci e di ombre e di contraddizioni sociali e religiose, spigolosa con un’aria stagnante e con impeti ventosi da incutere paura, il terrore delle calamità naturali e soprannaturali. Peggiore il nostro XX sec. d. C., la seconda metà in cui mi trovavo, ci trovavamo da inconsapevoli e da incolpevoli [forse], ignari [allora] di un’involuzione definitiva della storia, il progresso aggrovigliato su sé stesso, un filo spinato in matasse arrugginite sparse fra le macerie di intere città.

Enola Gay decollava per due volte, il nome inteneriva il pilota, il colonnello Paul Tibbets, nel salutarci con un cenno della mano, sporgendosi dall’abitacolo sorridendo agli amici, e ci rassicurava, pensavamo spesso alla mamma, in Italia, poi all’estero ci prendevano in giro con un atteggiamento bonario per la nostra mimica facciale e la gestualità. Senza sapere l’essenziale: nell’Ultimo Evo l’angoscia causata dai terremoti, dalle allegorie dei maremoti e dei più devastanti tsunami, degli uragani in allitterazione, dalla morte individuale e dall’incognita bloccata in quello stesso istante, tutto impallidiva, si eclissava nell’attesa di un’esistenza vegetativa. Ci si documentava o ci si adattava all’andazzo del divertissement in senso pascaliano, un escamotage, una forma di legittima difesa non pensarci, altrimenti qualcuno preferiva anticipare. Di fatto le bombe sganciate da quell’aereo famigliare oscuravano l’orizzonte, costringendoci a vagare in un grigiore uniforme, Ulisse nell’Ade, Enea negli Inferi, con l’abbaglio di un’agitazione frenetica verso l’avvenire mentre invece ci ritrovavamo metamorfosati in insetti noti e meno noti, regolari o anomali, sotto i raggi di un sole nero, nel consumo continuo della pop art della grande distribuzione, noi, people.

Poveri illusi i giovani nell’agit-prop. Speravamo di rigenerarci dopo un diluvio universale [metaforico, sia chiaro], in un girovagare a caso, prendendo scarni appunti per amore della letteratura [hic et nunc]. Nessuno in una squadra o, meglio, in un assembramento non autorizzato. Tanta l’adesione alla mistica sbracata e provvisoria, atea, da non accorgersi nemmeno di bestemmiare, una bestemmia ovvia, banale, classica, ma non ero io [ego] mentre la trascrivevo con una penna stilografica, in uno sdoppiamento schizoide, la dissociazione di un tramortito, senza l’ipotesi di un tracciamento finalizzato al ritrovamento di una meta.

A zig-zag lungo un certo percorso durante la marcia pacifica un ragazzone, all’incirca un coetaneo, il cui nomignolo [il nome di battaglia], riassumeva un programma e un destino, Buco, un moriturus e lo sapeva, mi stava simpatico e simpatizzavamo, riderello, scherzando, ma la sua voce molto roca e sgraziata o addirittura stentata lo inquadrava in un alcolizzato in fase terminale, mezzo scemo, lo sapevano tutti, no, un drogato in rima, si faceva le pere, si siringava, quasi non trovava più altri punti dell’anima adatti per i forellini. Il settore: cucirsi sulla pelle un vestito con l’ago senza filo. Non molto tempo dopo qualcuno mi riferiva l’esito scontato: morto con un’overdose.

Una sera telefonava Cristina X [Greta], anche a nome di Roberto X [Franz], per vederci da Sandra X [Greta], una bella ragazza-madre con un fidanzato brutto, o almeno così mi pareva, però di sicuro ci sapeva fare e tanto bastava: il sex al primo posto, in subordine la politica. Ancora senza una sede, l’ultimo proprietario contattato rifiutava di affittarci una stanza, un negozietto, un magazzino. Dovevamo redigere un documento di propaganda per promuovere i referendum, un sostantivo invariabile. Noi topi continuavamo ad agitarci in una grande gabbia, non si poteva uscire.

Carlo Pava

da “contrattacco disarmato

[dado tutto  bianco – Edizioni SIMPLE, 2022]

pp. 287-289


Carlo Pava [Giancarlo Pavanello] 📖

CONTRATTACCO DISARMATO

[romanzo]

dado tutto bianco

edizioni simple

Macerata 2022

pp.394; euro 25,00

 


 

La copia appena arrivata a V.S.Gaudio

Dedica-calligramma a Marisa Aino & V.S. Gaudio di “pingapa”


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