LA DOPPELSTIMMUNG
DELL’AGOSTO 1978
con
Pierrette Berthoud, Maurice Blanchot e Marisa G. Aino
Nel consegnare i testi
rielaborati ai curatori di “By
Logos”, allegai anche questa esplicazione metodologica:
”Nel mese di febbraio,
nel corso di un Reading di Poesia tenuto alla “Galleria d’Arte Duemila” di
Bologna, ho esplicato i costituenti semantici che connettono la Lebenswelt e la Stimmung. La Lebenswelt, rispetto alla Stimmung, attualizza e raccoglie le modificazioni
della presenza, e della storia dell’io narra gli Io della mia storia come anche
gli Io di storie che non sono la mia; in altri termini, attuerebbe le estasi
del tempo come esplicitazioni dell’implicita vita fungente che si temporalizza: chi scrive il testo perde l’evidenza prima del cogito nella possibilità
degli altri Io possibili, quindi consegna l’infinito della Lebenswelt ad una sorta di reversibilità temporale
che concretizza natura e storia.
La Lebenswelt non ha uno stato semantico circoscritto;
l’io fungente moltiplica le prensioni e quindi coniuga la circolarità e la
trascendenza dell’intersoggettività: una Lebenswelt è attuata da
assunzioni non univoche, ad esempio può crescere dall’interazione tra lo stato
semico di un personaggio di Musil e alcuni paragrafi del Trattato dell’Argomentazione di Perelman e
Olbrechts-Tyteca, tra lo stato semico di O Pauline Réage e certe
correlazioni antropometriche, tra lo stato semico di un personaggio della Vigilia del Piacere di Pedro Salinas e certe assunzioni
sull’istante di Gaston Bachelard, ecc.
La Stimmung, invece, ha limiti temporali, in cui la
differenza dei due io fungenti sembra misurare la stessa mappa cognitiva:
prescrive una interazione univoca da cui il presente attuale ritenga un
paradigma dato dai semi che appartengono all’orizzonte del testo attraversato.
Così, la Stimmung del 25 ottobre 1977 con Vicente
Aleixandre, La Destrucción o el Amor attua un
processo di prensione dell’io fungente (=Gaudio che scrive il 25 ottobre 1977)
che consuma la donazione di senso dell’altro (=il testo
assunto: La Destrucción o el Amor) in un campo la cui
finitezza semica implica una sorta di Paarung , da cui “chi scrive” si
impossessa dell’altro e codifica l’incontro risolvendolo e feticizzandolo nel telos che il testo è.
Ora, in merito all’”Espo”[ era questo il nome
dato inizialmente al “By Logos”] mi sembra di aver attuato una Lebenswelt che ha l’univoco (l’accordo profondo) della Stimmung: innanzitutto, l’io fungente è stato doppiato: alcuni testi li ho rielaborati con
Marisa G. Aino. Poi, la Stimmung stessa è stata doppiata: ad esempio, ho attuato una mutazione
di matrice della Poesia 2 [Roberto Sanesi], debordando dal paradigma che il
testo mi dava, aggiungendo una donazione
di senso assunta da Maurice Blanchot, L’attesa,
l’oblio (trad.it. Guanda 1978); per la Poesia 20 [Luciano Erba], invece, ho attuato
una mutazione di matrice aggiungendo una donazione
di senso assunta da Pierrette Berthoud, Hermès
Baby (in “Minuit” n.17, Paris janvier 1976).
Voglio precisare che
avrei potuto elaborare una Lebenswelt facendo
interagire tutti i testi dell’”Espo”; in questo caso, però, avremmo potuto
parlare, ancora, di una Lebenswelt con modalità da Stimmung, cioè sarebbero state abolite
quelle inserzioni di senso che “chi scrive”
assume dal desiderio, che attraversa l’altrove di forme
soggettive diverse.
Pierrette Berthoud Hermès Baby 1^ pagina |
Inoltre, c’è da dire
che l’interazione con i testi dell’”Espo” è stata un poco rigida in quanto la
loro virtù paradigmatica poco lasciava alla forma soggettiva che circoscrive e
trascende questo io fungente che scrive nella terza decade dell’agosto 1978: il
che equivale a dire che la Umwelt dei testi
dell’”Espo”(diciamo: questo altrove
che attraverso) ha una economia
territoriale (:semantica) che poco concede al desiderio dell’io fungente che temporalizza le prensioni di V.S.Gaudio negli ultimi dieci giorni dell’agosto 1978.”
Naturalmente, non
furono pubblicate tutte le mutazioni di matrice fatte, mi sembra che questo sia stato detto
nell’introduzione di “By Logos”: i testi che rifeci erano il 2 (Sanesi), l’8 (Achille
Serrao), il 12 (Mariella Bettarini), il 13 (Giorgio Bárberi Squarotti), il
15 (Mario Ramous), il 19 (Paolo Ruffilli), il 20 (Luciano Erba), il 23 (Gilberto
Finzi), il 24 (Gregorio Scalise).
V.S. Gaudio
! By Logos, a cura di Silvio
Ramat, Cesare Ruffato e Luciano Troisio,
Lacaita 1979: 4^ di copertina.
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