▬ Il problema della poesia lineare,
come la chiama Ignazio Apolloni, è come il problema delle menti altrui, è una
confusione, una confluenza di interrogativi diversi, ma si tratta
principalmente di questo: io ho scritto una poesia: non so se gli altri abbiano
o meno scritto una poesia, fin quando non lo so, sono io il poeta, poi scopro
che tutti hanno più o meno scritto e pubblicato una poesia, e allora la
domanda, prima posta alla rovescia, nel verso giusto suona: sono io poeta per
il semplice fatto che sono diverso dagli altri che pure hanno pubblicato una
poesia, e adesso lo sarò ancora di più se mi pubblica l’industria editoriale
della poesia o, in mancanza o anche in correlazione, lo sarò ancora di più
pubblicandomi io stesso presso uno di questi editori a pagamento che, a conti
fatti, ormai, son tanti quanti quelli che scrivono poesie lineari?