TRA
V.S.GAUDIO, MARIO RAMOUS E LUCIANO ERBA
”Nel mese di febbraio, nel corso di un Reading di
Poesia tenuto alla “Galleria d’Arte Duemila” di Bologna, ho esplicato i
costituenti semantici che connettono la Lebenswelt e la Stimmung. La Lebenswelt, rispetto alla Stimmung, attualizza e raccoglie le modificazioni della
presenza, e della storia dell’io narra gli Io della mia storia come anche gli
Io di storie che non sono la mia; in altri termini, attuerebbe le estasi del
tempo come esplicitazioni dell’implicita vita fungente che si temporalizza: chi
scrive il testo perde l’evidenza prima del cogito nella possibilità degli altri
Io possibili, quindi consegna l’infinito della Lebenswelt ad
una sorta di reversibilità temporale che concretizza natura e storia.
di Marisa Aino
Forse rifacemmo, come Stimmung, la 15, che, nel BY
LOGOS, rigorosamente anonima, il contrario della Stimmung di Vuesse, che viene attuata su un testo di cui si sa chi
è l’autore, per via del fatto che, essendo numerata 15, era forse la carta che
in qualche modo poteva connettersi alla lussuria dell’Arcano maggiore dei
Tarocchi, che è il 15, il Diavolo[i],
e ci venne dentro anche l’Hermès Baby di
Pierrette Berthoud, che era sul Minuit n.17, Janvier 1976, e noi eravamo
alla fine dell’agosto, quell’agosto, poi, dell’anno in cui, a luglio, ti
avevano pubblicato da Guanda nei Quaderni
della Fenice, in uno spazio sintetico[ii], per via dei costi e per
via del fatto che tu, Vuesse, non appartenevi a nessuna Famiglia dell’Arkadia,
quantomeno quella di Giovanni Raboni, che quella collana dirigeva e alimentava,
e allora c’era da rifare le poesie dei partecipanti anonimi all’esperimento
poetico, progettato da Fernando Bandini,
Cesare Ruffato, Luciano Troisio, Silvio Ramat
e Andrea Zanzotto[iii],
e: la 15 cominciava col numero 741228 e il testo di Pierrette Berthoud
cominciava con “ 2 3 1
4 ombres chinois sur le crépi
blanc gigantesques de flout debout tout habillés vous branlez massez des sexes
sous jeans peau de pêche empoignez des boucles sur de nuques des dos à pleines
paumes sous plumetis de mousseline chiffonnez ramenez des écharpes de soie”:
e venne così la nostra Stimmung, un po’ anche Lebenswelt per la 15 che era, per niente
accidentalmente, nonostante la bouche d’ombre, una poesia di Mario Ramous[iv]:
solo
accidentalmente je préfère prendre ta main
e
d’altronde è implicito
poiché ti hanno insegnato a distinguere entre
les caresses
(una presentazione particolare dell’opposizione
non potrebbe essere mai considerata
per impieghi effettivi
(una
sorta di astrazione
operata in rapporto all’uso
(ma
il problema dell’arbitrarietà
oltrepassa la sua motivazione
quando le regole
autorizzano o prescrivono inversioni
nell’ordine naturale
e origliano idiotismi
(una
parlata scorretta
tratti non-distintivi
irregolarità
e disordine)
(anche se in realtà si osserva una grande
variabilità
nell’interpretazione ton clitoris qui palpite
sous la pression
de ma main ( i giorni
in cui ci si immalinconisce ou la vulve écartée
quand mon sexe
quitte ton cul
(…)[v]
Pierrette Berthoud, già dal nome, nemmeno a vederla, faceva
scivolare tutto quel sexe nel testo, ti ricordi che a un certo punto la
indicavamo come se fosse il « Berthoud »,
manco se fosse il podice Marcuzzi, di cui al tuo testo nel secolo dopo, una
volta che ti ha patefatto il podice della signorina che poi sarà anche quella
della pubblicità di Activia, con tutto quello che si sarebbe ulteriormente
accumulato o riversato nel paradigma del nome-archetipo che le avevi cucito
addosso ; comunque: il Berthoud, dal
nome di persona al nome comune, come analizzò e prescrisse Migliorini negli
anni Trenta, che, poi, a pensarci adesso: cosa poteva essere quel Berthoud, un certo tipo di clitoris o un patagonico, per quanto
dovesse essere necessariamente ectomorfo, magro cul, tipo quello di Françoise
Hardy:
(l’enunciato ti sembra fastidioso ?
un ritorno vergognoso e nascosto?
(non si danno che due possibilità
per spingere
sistematicamente
l’utilizzazione delle regole al di là dei
soliti limiti
nel canovaccio sociale
e
il punto di vista normativo
incosciente per la maggior parte dei casi
(ma su questo argomento cfr.
bouche d’ombre, corruptio imaginis
oppure attua la commutazione
dall’unità
gestuale al segmento descrittivo-assertivo
che possa evocare le abitudini e gli usi del
quotidiano del personaggio[vi].
E allora prendemmo la 20, che, poi, a
pubblicazione avvenuta, scoprimmo che era la poesia di Luciano Erba[vii]:
“perso e
anche tu
G2 ta bouche à bout de soufflé
alunissage
sur le lit
Georgette Gladys
dont
il recueille le foutre
e andavo alla
courbure du ventre
sifflant dans l’air
di tweed
mi hai ci siamo
più
niente
anzi, o almeno place sa pine à plusieurs reprises
entre les fesses de Georgette
gland glissant pénètre
te cambre
t’encule
tutta quanta
mano nilotica dans le corps immobile
conta i suoi gesti
questo emisfero o
ta vulve quand je te sens t’endornir
dans ma main
uscendo dalla fente
(…)[viii]
Insomma quel Berthoud poteva essere anche quello di Georgette Gladys, che, posta
come G2,
ah, ah, Vuesse mi dici adesso perché mai fosse così al quadrato?
Nel consegnare
i testi rielaborati ai curatori di “By
Logos”, allegasti anche questa esplicazione metodologica che non è stata,
giustamente, pubblicata nel volume, altrimenti sarebbe stato svelato a tutto il
mondo che il loro “Espo-Esproprio Transpoetico” non era altro che un
“espo-esproprio” della Stimmung che,
in quegli anni, V.S. Gaudio aveva elaborato come genere poetico, o transpoetico:
LA DOPPELSTIMMUNG
DELL’AGOSTO 1978
con Pierrette Berthoud, Maurice Blanchot e Marisa G. Aino
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La Lebenswelt non ha uno stato semantico
circoscritto; l’io fungente moltiplica le prensioni e quindi coniuga la
circolarità e la trascendenza dell’intersoggettività: una Lebenswelt è attuata da assunzioni non univoche, ad
esempio può crescere dall’interazione tra lo stato semico di un personaggio di
Musil e alcuni paragrafi del Trattato dell’Argomentazione di
Perelman e Olbrechts-Tyteca, tra lo stato semico di O di Pauline Réage e
certe correlazioni antropometriche, tra lo stato semico di un personaggio
della Vigilia del Piacere di Pedro Salinas e certe
assunzioni sull’istante di Gaston Bachelard, ecc.
La Stimmung, invece, ha limiti temporali, in cui la
differenza dei due io fungenti sembra misurare la stessa mappa cognitiva:
prescrive una interazione univoca da cui il presente attuale ritenga un
paradigma dato dai semi che appartengono all’orizzonte del testo attraversato.
Così, la Stimmung del 25 ottobre 1977 con Vicente
Aleixandre, La Destrucción o el Amor attua un processo
di prensione dell’io fungente (=Gaudio che scrive il 25 ottobre 1977) che
consuma la donazione di senso dell’altro
(=il testo assunto: La Destrucción o el Amor) in un campo la cui
finitezza semica implica una sorta di Paarung , da cui “chi scrive” si impossessa
dell’altro e codifica l’incontro risolvendolo e feticizzandolo nel telos che il testo è.
Ora, in merito all’”Espo”[ era questo il nome dato inizialmente al “By
Logos”] mi sembra di aver attuato una Lebenswelt che ha l’univoco
(l’accordo profondo) della Stimmung:
innanzitutto, l’io fungente è stato doppiato: alcuni
testi li ho rielaborati con Marisa G. Aino. Poi, la Stimmung stessa è stata doppiata: ad esempio, ho attuato una mutazione di
matrice della Poesia 2 [=Roberto Sanesi], debordando dal paradigma che il testo
mi dava, aggiungendo una donazione di senso assunta
da Maurice Blanchot, L’attesa, l’oblio (trad.it.
Guanda 1978); per la Poesia 20 [=Luciano Erba], invece, ho attuato una
mutazione di matrice aggiungendo una donazione di senso assunta da Pierrette
Berthoud, Hermès Baby (in “Minuit” n.17,
Paris janvier 1976).
Voglio precisare che avrei potuto
elaborare una Lebenswelt facendo interagire
tutti i testi dell’”Espo”; in questo
caso, però, avremmo potuto parlare, ancora, di una Lebenswelt con modalità da Stimmung, cioè sarebbero state abolite
quelle inserzioni di senso che “chi scrive” assume dal
desiderio, che attraversa l’altrove di
forme soggettive diverse.
|
Inoltre, c’è da dire che l’interazione con i testi dell’”Espo” è stata un
poco rigida in quanto la loro virtù paradigmatica poco lasciava alla forma
soggettiva che circoscrive e trascende questo io fungente che scrive nella
terza decade dell’agosto 1978: il che equivale a dire che la Umwelt dei testi dell’”Espo”(diciamo:
questo altrove che attraverso) ha una economia territoriale(: semantica) che poco concede al
desiderio dell’io fungente che temporalizza le prensioni di V.S.Gaudio( e di
Marisa Aino) negli ultimi dieci giorni
dell’agosto 1978.”
Naturalmente, non
furono pubblicate tutte le mutazioni di matrice fatte, mi sembra che questo sia stato detto nell’introduzione di “By Logos”: i testi che rifeci(o, in
verità, rifacemmo) erano il 2 (=Sanesi), l’8 (=Achille Serrao), il 12 (=Mariella
Bettarini), il 13 (=Giorgio Bárberi Squarotti), il 15 (=Mario
Ramous), il 19 (=Paolo Ruffilli), il 20 (=Luciano
Erba), il 23 (=Gilberto Finzi), il 24 (=Gregorio
Scalise).” !│[V.S. GAUDIO (che, nel By Logos, era il numero 6)]
Ma non allegò questa mia Stimmung con l’ Hermès Baby
di Pierrette Berthoud, ma né io né l’autrice francese eravamo state invitate,
fosse stata fatta questa intromissione avrebbe prodotto la destituzione del
partecipante numero 17, per via del numero di “Minuit” su cui era apparso il
testo della Berthoud, o il sostituito sarebbe stato addirittura il numero 15,
ci pensate? Questa Stimmung mia con il testo della Berthoud, e io che prendevo
il 17 che era Maria Luisa Spaziani e Pierrette Berthoud che prendeva il 15, che
era Mario Ramous. Però, nella Stimmung con Pierrette Berthoud, si fece
personaggio Georgette Gladys, che risponde a quel misterioso G2, e
che attiene alla poesia del partecipante numero 20, Luciano Erba: insomma, la
transition de sa pine à ta pine ou à ma pine, la pine de Vuésse?
G2. L’HERMÈS-AMOUR
G2 la bouche de Georgette Gladys sous l’étoffe s’introduit
Dans sa vulve Hermès caresse ses jambes et sur la rampe
Baby caresse ses fesses glissent sur le bois par ta pine agrandis
Par nos mains car la scansion ne s’entend plus ton foutre
La moule coquille la partition de musique la castration
La contraction molle de ton sexe ou les désirs ta main
Ma main mon nez et les cuisses les ongles ton prépuce
De gestes calmes à distance comme faire l’amour
Dans une langue étrangère bourrée comme une polonaise
Ta braguette fermeture la peau sous ta ceinture
Sa tête sur ton sexe elle écarte ses genoux sa vulve
Trouve l’emplacement de la fente et y darde sa langue
De foutre blanche tranche de ciel bleu un losange
De ciel ta bouche sa clavicule sa voix te prend
Dans ses notes les plus basses les plus cachemirées
Les plus camelisées ques ses silences que sa presence
Balance de la même manière de son allure et de la lumière
De son cul G2 sirop de sucre angélique longeant le rebord
Du slip sentir à peine tes couilles rouler dans mes doigts
A la droite ma bouche au travers de tes couilles vulve à
Vulve braguettes et mains croisées chiasmes miasmes
Baignent dans les jeans léve-toi un peu moule ta pine
Selon la fantaisie de Georgette Gladys ou l’asphyxie
Mélodique de Pierrette entre toi moi une seule soluble branlette
[i] Quello scuotimento intimo
che i teologi denominano terrore numinoso;
nei Tarocchi è il cielo mercuriale, tra eloquenza e mistero, tra passione e
lussuria, è anche il Baphometto dei
Templari , la figura del Tentatore, e anche la tematica infernale dall’epopea
di Gilgamesh fino ai Canti di Maldoror.
Datosi come Berthoud in quell’agosto
infuocato nella Stimmung attua gli
incantesimi della losanga e del (-phi)
di Lacan. Vai a vedere, chissà com’era messa la Luna Nera, Lilith, in quei giorni sia nel cosmogramma di V.S., che nel mio e
in quello di Pierrette Berthoud!
[ii] Alla maniera di Selezione dal Reader’s Digest, forse in
omaggio al Presidente della sezione italiana che era Brandolino Brandolini
d’Adda, che era poeta stranamente di livello avanguardistico altro che la
branca lirica della palabra enamorada,
e che era anche tuo amico e cugino degli Agnelli, ti pubblicarono estratti da
tre o quattro raccolte: da La temporalità
dell’ombelico; da Maya Solemnis;
da Lebenswelt, la prima, quella
inviata a Rossana Ombres(per spazio, fu omesso anche il nome della Ombres), in
modo che, quantomeno, fosse resa testimonianza dello stile polimorfo e del
carattere sperimentale, e avanguardistico, del poeta saraceno. E tu intitolasti
l’agglomerato Lavori dal desiderio,
tanto che ci fu un recensore, su “Il Giorno” o quell’altro quotidiano simile
che in quei tempi usciva a Milano, che naturalmente prese patate per fichi
d’India!
[iii] Quando fu pubblicato
l’esperimento poetico, il libro uscì come : BY
LOGOS, a cura di Silvio Ramat, Cesare Ruffato, Luciano Troisio, Lacaita
Editore, 1979.
[iv] Ivi: pagina 7,
nell’elenco dei poeti partecipanti: 22 + i 3 curatori rimasti. Di Fernando
Bandini non c’è, addirittura, nemmeno un suo testo di partecipazione; Zanzotto
partecipa con il numero 16. La poesia di Mario Ramous è a pagina 40 e 41.
[v] Cfr. Ibidem: pagg.76-77.
[vi] Ivi:pagina 77.
[vii] Ivi:pagina 7,
nell’elenco dei poeti partecipanti. La sua poesia è a pagina 47 e 48.
[viii] Ibidem: pagg.77-78.
░░ L’Hermès-Berthoud è anche su "Lunarionuovo" n.83, aprile 2018