Adam Vaccaro □ Improvviso


Improvviso
Camminando lungo queste strade larghe
O quasi cunicoli la polvere alla luce calante
Di questa sera lupa di un’umanità furfante

S’alzava e disegnava forme di un’utopia
Impossibile imprevista e resistente nella
Mente che non parla da sola ma ascolta

Cosa possono dire le stesse cose che ci
Appaiono inerti – polveri di morte che
Improvvisamente si alza e ritrova il volo

3 aprile 2016
(da Tra Lampi e Corti – Saya Ed., 2019)
Adam Vaccaro

!L’intensità della calligrafia di Adam Vaccaro è angolosa e un po’ grassa: pertanto ha dominanti che vanno dalla energia, fermezza fino all’espansione tesa tra sensualità e rigore.
La forma ha qualcosa di artificiale per via di una certa misura ambigua e inafferrabile, quasi riservata; ancorché però non sia, a ben vedere, anche semplice: insomma si può rinvenire un paradigma di elasticità come quella di Carmelo Cappello, Elio Giunta, Maria Grazia Lenisa e la Spaziani.
La dimensione grande rinvia all’ardimento quasi romantico, come si può dissotterrare nella poesia e nella calligrafia di Andrea Genovese. La continuità è più legata che staccata, più Sablone e Zinna, Zavanone che Guido Ballo.
Adam Vaccaro inserito negli schemi di pagina 8 e 9
Introduzione alla grafopoetica
di V.S. Gaudio
IL POETA E IL GRAFOLOGO
Quaderni di "Cronorama", Ragusa 1984: